La poesia è sempre stata per Lina Galli un modo d’essere e uno strumento efficace per raccontare e rivelare con massima trasparenza i problemi collettivi. Attraverso la trilogia Giorni di guerra (1950), Tramortito mondo (1953) e Notte sull’Istria (1958), la poetessa è riuscita a raccontare il profondo dolore della sua gente durante e a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Le prime due sillogi sono considerate lo specchio dell’Istria distrutta e travagliata dalla guerra.
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Il sogno di un grande Museo nazionale del Ricordo delle foibe e dell'esodo è diventato ieri realtà. Il Consiglio dei ministri, su proposta del premier e del responsabile della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha approvato il disegno di legge sull'istituzione del Museo a Roma.
Foibe, Umberto Smaila: "Ma quali fascisti: gli esuli di Fiume erano italiani" - Figlio di esuli istriani, Umberto Smaila ricorda quel periodo storico e commemora le vittime delle foibe. "Ci sono ancora un negazionismo esasperato e poca conoscenza della storia"
Figlio di esuli fiumani, Umberto Smaila porta nella propria storia famigliare le tracce di quel drammatico passato. E le testimonia appassionandosi, quasi a voler tenere viva la memoria di un tempo assoggettato per troppi anni a un ingiusto oblio. Alla vigilia del Giorno del Ricordo, il popolare cantante e intrattenitore non ha abdicato a questa personale missione e anzi, al Giornale.it ha spiegato l'importanza di una commemoriazione fedele alla realtà storica e priva di negazionismi.
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Il tramonto dell’Occidente è alle nostre spalle. Viviamo ormai da tempo la sera dell’Occidente, e cresce il timore della notte che verrà. L’invasione russa in Ucraina, il conflitto in Israele e Palestina, e la percezione netta che il pensiero dominante in Occidente – che pure si configura come Pensiero Unico e globale sia in realtà minoritario nel mondo – accrescono la sensazione di un Occidente assediato, circondato e isolato.
L’Occidente vede all’orizzonte, oltre la minaccia islamista, inquietanti ombre cinesi e persiane, turche e russe, flussi migratori arabi e africani; avverte che pure l’Organizzazione delle Nazioni Unite, l’Onu, non sincronizza i suoi pensieri con l’orologio occidentale e non ne condivide le linee e i canoni. Persino nella Nato il pronunciamento di Erdogan su Israele, ha infranto la compattezza dell’Alleanza militare e mostra una larga crepa sul fronte medio-orientale.
Quelle che vedete in foto sono "fornaci da cortile". Si trattava di piccoli altiforni fatti costruire dal Partito in tutti i villaggi cinesi a partire dal 1958. Il Grande Balzo in Avanti prevedeva che ogni villaggio producesse una certa quantità di acciaio. Obiettivo: superare la produzione inglese di acciaio.
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In soli 10 anni (1930-1940) gli americani costruirono in URSS industrie chimiche, aeronautiche, elettriche, petrolifere, minerarie, carbonifere, metallurgiche e di altro tipo, i più grandi impianti d'Europa per la produzione di automobili, trattori, motori per aerei e altri prodotti.
La strategia criminale del comunismo jugoslavo ha prodotto, con la complicità del partigianato comunista italiano, un numero enorme di vittime innocenti. Togliatti e l'apparato delinquenziale del partigianato comunista guidato da Luigi Longo hanno interpretato il ruolo di carnefici dei loro stessi fratelli. Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste, Treviso, Udine, e Vicenza, sono stati i luoghi della mattanza, oltre ai territori di Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Dalmazia, Istria, Montenegro, Serbia e Slovenia. Foibe, fosse comuni, annegamenti di massa, torture e deportazioni, sono state prodromiche ad un esodo epocale delle popolazioni di etnia italiana da quei territori, nei quali la ferocia garibaldina è stata complice del comunismo titino.
Emanuele Bartoli
Nelle foibe non finirono sono gli italiani, ma anche migliaia di dissidenti. Come noto, negli ultimi anni la Memoria della tragedia della Foibe è sotto attacco da un numero crescente della sinistra giustificazionista o revisionista, nel solco inaugurato più di venti anni fa dalle note Alessandra Kersevan e Claudia Cernigoi.
Articolo di Andrea Lombardi - Lun, 15/02/2021 il Giornale
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Le foibe: anche un gran numero di italiani sono stati vittime della violenza comunista. I partigiani di Tito, e molti partigiani comunisti italiani si sono macchiati di azioni raccapriccianti: deportazioni, uccisioni gratuite, torture, e atti di sadismo hanno contraddistinto molte azioni della "resistenza" nelle zone di confine. Secondo le stime più attendibili sono oltre 10.000 gli italiani vittime delle azioni dei comunisti in Friuli e in Jugoslavia.